Settemila anni di presenza ininterrotta dell’uomo hanno lasciato importanti testimonianze, che oggi è possibile leggere in ogni angolo dell’arcipelago. Panarea, Filicudi e Salina ospitano villaggi preistorici – come Capo Graziano e Serro del Capo – arroccati in posizione difensiva o – come quello che domina Calajunco – affacciati su una delle più belle calette del Tirreno. A Lipari, l’attuale centro abitato si interseca con il tracciato delle antiche mura della città greca, scon na nella sua antica necropoli, e circonda il vero “gioiello” della sua civiltà, il Castello, cuore dell’acropoli ma – con le sue cinque chiese e il chiostro millenario – anche della cristianità. Protetto dagli attacchi dei pirati con mura spagnole costruite sui resti di templi, a loro volta, edi cati su una rocca naturale, forse quella rupe che Omero narra come reggia di Eolo, il Castello custodisce una straordinaria strati cazione di insediamenti che, dal Tardo Neolitico all’età odierna, si sono alternati attraverso l’intera storia di queste isole; mentre il compito di raccontarla al visitatore è af dato
al Museo Archeologico Regionale Eoliano “Luigi Bernabò Brea”, uno tra i più importanti del Mediterraneo, diviso in numerose sezioni (preistorico, classico, vulcanologico) e che comprende collezioni uniche al mondo – per ricchezza e vastità – come quella delle maschere teatrali della tragedia greca, delle anfore estratte dai fondali eoliani, dei pittori e ceramisti delle scuole minori del II secolo a.C.; ma anche dei manufatti di ossidiana, il vetro lavico che costituì l’antica ricchezza di Lipari, commerciata in tutta Europa. L’itinerario prosegue anche nelle altre isole, comprendendo tra le sue tappe le sezioni museali di Filicudi e Panarea e, ancora, il Museo archeologico di Salina.