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Cantine vecchie e nuove, tradizionali o moderne, sono oggi aperte ai visitatori che vogliano degustarne i propri prodotti, in primo luogo la malvasia di Salina e i vini, che di recente hanno visto nascere nuove etichette, divenute rapidamente “importanti”. La vite, da sempre, rappresenta uno dei prodotti agricoli più importanti, ma non l’unico; attorno alla loro coltivazione si è sviluppata una tradizione gastronomica affascinante e peculiare, che coniuga elementi della “terra” (capperi, cucunci, olive, pomodori freschi o secchi, melenzane, legumi, vino cotto, asparagi selvatici, ori di zucca) con quelli del “mare” (pesce azzurro e pesce bianco, cernia, tonno, pesce spada, totani, frutti di mare). Non avrebbe potuto essere altrimenti, su isole dove la terra è immediatamente circoscritta dal mare; ma a fianco della tradizione più rigorosa, gli eoliani hanno saputo interpretare e fare evolvere la gastronomia locale, con crudité di pesce, intingoli a base di capperi e cucunci, salse e ripieni dove nocchietto, uva passa, pinoli, mandorle, pane grattato, contendono al pesce – o al coniglio – il predominio dei sapori, insieme ai prodotti più tipici. Storia che si rinnova, divenendo un’avventura straordinaria per i palati, da vivere e conoscere esplorando i dolci tradizionali, autentica pasticceria artistica, che ha nelle fini decorazioni delle “nacatule” e delle “vastedduzze” la sua espressione più mirabile.