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Il Palazzo Vescovile di Lipari, il cui impianto edificatorio risale al
XVIII secolo, nel secolo successivo subisce un primo radicale intervento
di ristrutturazione ed ampliamento che gli dona, in gran parte,
l'aspetto attuale. Originariamente realizzato in un'area esterna alla cinta muraria, quindi in posizione periferica rispetto al centro, oggi, grazie all'espansione urbanistica, si ritrova nel centro urbano di Lipari, all'interno del "Parco Archeologico Diana", una vasta area risalente al Neolitico Superiore ed alla Prima Età dei Metalli, sulla quale si sono sovrapposte le Necropoli Greca e Romana, i cui resti sono costituiti da abitazioni e monumenti funerari, tra cui tombe ipogee a volta di Età Romana Imperiale, costruiti sulla preesistente necropoli greca, di cui alcuni resti rinvenuti anche nel piano terreno del Palazzo vescovile. Intorno al Palazzo, la Concattedrale di San Bartolomeo e le numerose chiese presenti, principalmente di epoca secentesca e settecentesca, costituiscono un polo unico di indubbia attrazione per il turismo culturale e religioso. La presenza della vicina sede del Museo Archeologico Eoliano Bernabò Brea arricchisce l'offerta di luoghi di cultura. Una buona parte degli ambienti del palazzo vescovile, tra la fine del XX secolo e l'inizio del secolo attuale, sono oggetto di un corposo intervento di ristrutturazione ed adeguamento strutturale ed impiantistico per la realizzazione del Museo Diocesano, in origine denominato anche "Museo dei Valori Cristiani". Nel 2007 però i lavori, non ancora completati, subiscono un brusco arresto, che si protrarrà fino al 2017, quando grazie alla ferma intenzione dell'Arcivescovo Giovanni Accolla, viene riavviato l'iter per la ripresa dei lavori. Oltre al completamento delle opere lasciate in sospeso, il lungo lasso di tempo intercorso dalla sospensione dei lavori, ha obbligato all'esecuzione di interventi di adeguamento impiantistico alle attuali norme. L'intervento eseguito per gli ambienti espositivi, è stato affiancato da quelli sul materiale da esporre. Oltre alle opere già presenti nel Palazzo, grazie ad una piccola ma intensa campagna di ricerca di opere d'arte, è stato recuperato dalle chiese limitrofe, un cospicuo patrimonio di opere che, per vari motivi, come la mancanza di spazio nei luoghi di origine o perché le chiese risultano chiuse, sono state trasferite nel Palazzo ed in parte già esposte.
Il giorno 20.08.2020, in occasione dei festeggiamenti in onore di San
Bartolomeo, patrono di Lipari, Mons. Giovanni Accolla, con una sobria
cerimonia di inaugurazione, alla presenza delle autorità locali, apre
alla fruizione pubblica la parte degli ambienti museali già ultimati.
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